Diritti Civili – La Corte di Appello di Bologna prende posizione sulla stepchild adoption e riconosce la validità dell’adozione estera di una minore all’interno di una coppia omosessuale
Con ordinanza dell’8 Maggio, ma depositata oggi, all’esito di un lungo percorso giudiziario cominciato nel 2014 che ha visto coinvolto il Tribunale dei Minorenni di Bologna e la Corte Costituzionale, la Corte di Appello di Bologna ha accolto il ricorso ad essa presentato nel 2016 dall’avv. Claudio Pezzi nei confronti del Comune di Bologna e del Ministero per il riconoscimento di una sentenza americana di adozione di una minore da parte di una donna italo americana e sposata negli USA con la madre biologica della minore.
La Corte d’Appello ha infatti riconosciuto che il rifiuto della trascrizione della sentenza da parte del Comune per “contrarietà all’ordine pubblico” sia illegittimo. La Corte (rel. dott.ssa Bellini) ha ritenuto ininfluente che la stepchild adoption nella coppia omogenitoriale non sia compresa fra gli istituti dell’Ordinamento italiano e che l’interesse del minore possa in concreto realizzarsi anche attraverso istituti non previsti dalle leggi italiane, le quali non solo non sanciscono l’esclusività della adozione alla sola coppia eterosessuale, ma in ragione della collocazione del nostro Ordinamento giuridico nel diritto internazionale con la relativa condivisione dei suoi principi fondamentali, consentono che quei principi si possano realizzare anche con istituti di altri Paesi di diverso sviluppo storico sociale, ma di eguale basamento libertario.
La Corte, riprendendo pienamente gli argomenti presentati da parte ricorrente, ha così censurato il rifiuto alla trascrizione opposto dal Comune di Bologna sulla base di un parere della Prefettura ancorato su di una concezione errata e ampiamente superata di “ordine pubblico”.
Secondo l’avv. Pezzi esperto di diritto internazionale che ha patrocinato la coppia americana: “il provvedimento, anche per chiarezza e approfondimento delle questioni, rappresenta un ulteriore importante passo nella faticosa affermazione dei diritti civili dei minori e delle coppie omosessuali nel nostro Paese, riaffermando, tra l’altro, l’importante principio di apertura del nostro Ordinamento alla dimensione internazionale “.